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Come funziona una stufa a pellet?

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Sebbene per un utilizzatore domestico possa essere di seconda importanza capire il funzionamento di un sistema di riscaldamento come quello di una stufa a pellet siamo convinti che una cultura su ciò che compone la nostra casa possa far la differenza. Pur non essendo un professionista potrai comprendere da solo se vi sono alcune problematiche agendo in anticipo e risparmiando tempo e denaro. In questo articolo ti spiegheremo come funziona una combustione a pellet e quali sono i fattori che incidono sul consumo, rendimento e pulizia di questo calorifero tanto in voga negli ultimi tempi.

Il funzionamento delle stufe a pellet, dispositivi adibiti alla produzione di aria calda attraverso la combustione del materiale da cui prendono il nome, è abbastanza semplice e meccanico e per comprendere le basi bisogna partire dal pellet.

Cos'è il Pellet?

Il pellet, per come il termine ha ormai preso identificazione nella società, è un combustibile ricavato dalla segatura di legno pressato in forma di piccoli cilindri che nel tempo hanno donato il nome a questo combustibile.

In origine la miscela di segatura utilizzata per creare questi simpatici cilindretti veniva ricavata da scarti di lavorazione del legno e a suo interno vi era veramente di tutto: scarti di lavorazione, mobili in disuso, qualsiasi tipologia di legno anche verniciato. Per questo motivo e a causa della tecnologia ancora non pronta le prime stufe a pellet non ebbero un gran successo (inizi anni 90). Oggi il pellet di legno è un combustibile certificato e la sua produzione deve rispettare elevati standard qualitativi per essere messa in commercio, il pellet oggi contiene esclusivamente segatura di legno puro e risulta anche più performante del legno per qualità energetica inoltre, grazie al suo rendimento e alle basse emissioni inquinanti, il suo utilizzo in stufe, camini, caldaie danno la possibilità di aderire a incentivi interessanti che possono far risparmiare denaro.

Cosa serve per bruciare il pellet?

Il comportamento di combustione del pellet non è differente dagli altri combustibili come gas, benzina, gasolio o legna. Per bruciare correttamente qualsiasi combustibile deve avere ossigeno, senza ossigeno non vi è combustione. Questo è un fattore molto importante e da esso si ricavano molte problematiche di combustione di questo combustibile. La presenza di aria nella camera di combustione gestisce la fiamma pertanto deve essere presente nel modo giusto in ogni fase di gestione del calorifero.

Quali sono i componenti principali di una stufa a pellet?

Dal 1990 ad oggi i passi fatti per gestire al meglio una combustione in ridotti spazi hanno determinato una grande evoluzione di questo sistema di riscaldamento. Oggi possiamo dire che stufa, caldaia, cucina o camino che sia alimentato a pellet nasce da un approfondito studio e conoscenza della materia pertanto i componenti che compongono questo riscaldatore sono molti di più di quelli che ti elencheremo di seguito ma il nostro intento e darti una conoscenza base del prodotto per comprendere in anticipo eventuali problematiche da risolvere nell’immediatezza.
Il nostro calorifero a pellet e composto da:

  • Serbatoio pellet che è generalmente posto in alto sul tuo calorifero ma non sempre è così;
  •  La coclea o vite di Archimede che ha la funzione di trasportatore e dosatore di pellet, questo componente grazie a un motoriduttore ruota più o meno velocemente gestendo la quantità di pallet da far cadere per la combustione;
  • Il braciere dove avviene la combustione. E’ un bicchiere con il fondo forato ed è il luogo dove il pellet brucia generando fiamma;
  • La candeletta che genera calore solo in fase iniziale per l’accensione;
  • L’estrattore di gas è il componente che ha il compito di gestire correttamente il flusso di aria e quindi l’uscita dei gas di combustione. Al contrario di ciò che si pensa non è un ventilatore che alimenta l’aria alla fiamma ma questa viene aspirata dal condotto grazie al funzionamento della ventola posta come estrattore gas;
  • Ventilatore, in alcune stufe può anche non essere presente perché solo a irraggiamento, è il componente che ha il compito di erogare all’esterno l’aria calda che si produce nel giro fumi della stufa. Il ventilatore aumenta solo il flusso dell’aria, se il giro fumi non è caldo il ventilatore non sarà in grado di emettere aria calda nell’ambiente.

E' limitante indicare 6 elementi di composizione stufa ma abbiamo preferito parlare solo dei componenti che possono essere gestiti o rilevati da noi per meglio far comprendere ai non addetti ai lavori le principali cause riconoscibili di malfunzionamento.

Il funzionamento di una stufa a pellet.

Nella fase di accensione il pellet viene prelevato dal serbatoio tramite la coclea che girando su se stessa si riempie portando verso l’alto il pellet caricato. Questa fase ha una durata variabile in base alla lunghezza della coclea pertanto la prima volta che accenderai il tuo calorifero potrebbe volerci qualche minuto prima che si sviluppi l’accensione, alcune stufe prevedono proprio una fase di carico pellet che deve essere fatta sempre prima dell’eventuale accensione.
Giunto al termine della coclea il pellet cade nel braciere tramite un vero e proprio scivolo riempiendo della giusta dose il contenitore per l’accensione. A questo punto si avvia una candeletta, la resistenza che ha il compito di surriscaldarsi e provocare la prima accensione di pellet presente nel braciere, questa è la fase di maggior consumo di corrente della stufa a pellet perché la candeletta assorbe molta elettricità ma essa si spegnerà appena il pellet sarà avviato completamente. In caso di mancata fiamma entro il tempo prestabilito i sensori temperatura rileveranno l’anomalia e la centralina disporrà in automatico lo spegnimento della stufa con segnalazione di errore specifico. 

Se la fase di accensione non avviene può dipendere da diversi fattori come: assenza di pellet, assenza di aria, mancanza di funzionamento candeletta.

L’assenza di pellet è facilmente rilevabile perché il braciere risulterebbe vuoto o con poca quantità a suo interno, in fase di accensione il bracere deve essere quasi colmo di pellet. L'assenza di pellet in braciere potrebbe essere causata da: assenza pellet in serbatoio, coclea non funzionante (ascolta con l’orecchio, se vi è un rumore elettrico intermittente vuol dire che funziona correttamente), canale scivolo ostruito. Se tutti questi casi non sono la causa della mancata presenza pellet ed hai il serbatoio pieno potrebbe essersi creato un vuoto a livello di base coclea, è molto raro ma possibile nel caso di pellet lungo. Svuota parzialmente il serbatoio e cerca di mescolare cambiano posizione del pellet dovresti risolvere dopo il primo carico.

In caso di poca presenza di aria il pellet non prenderebbe fuoco ma si vedrebbe solamente gran fumo attraverso il vetro (attenzione, il fumo in fase iniziale di accensione è normale ma questo scompare appena si avvia la prima fiamma. Attendi sempre l’allarme che identifichi la mancata accensione prima di procedere spegnimenti anticipati). Nel caso di “allarme mancata accensione” procedi controllando che il tubo di aspirazione aria non sia ostruito, in caso negativo passa al controllo braciere: il più delle volte i fori di passaggio aria sono ostruiti da residui di fuliggine della precedente combustione pertanto la ventola di evacuazione fumi non riesce a produrre il giusto quantitativo di aria per l’accensione. Se queste due soluzioni non portano alla risoluzione della problematica controlla che la girante fumi giri correttamente in fase di avvio stufa se questa non gira nemmeno al minimo occorre l’intervento di un cat per la riparazione.

La mancanza di accensione della candeletta è rilevabile dalla mancanza sia di fumo che di successiva fiamma pertanto occorrerà contattare il CAT autorizzato per la sostituzione della candeletta di accensione. 

Fase di mantenimento fiamma.

Una volta accesa la stufa si imposta alla potenza decisa che si desidera, in base alla potenza da noi scelta la centralina gestirà in autonomia i giri di coclea dosando il pellet e la relativa velocità dei fumi per permettere ad un quantitativo maggiore di aria per la combustione. Occorre sottolineare il fatto che la stufa, ma più in generale tutti gli strumenti a pellet, sfrutta il più possibile il calore generato dai fumi – ricordiamo che questi possono toccare i 300° C. Essi vengono fatti circolare nei fasci tubieri (giro fumi), ovvero una sorta di di serpentina che intrappola quanto più calore possibile per destinarlo poi alla climatizzazione dell’ambiente. Solo alla fine, quando hanno una temperatura di circa 80° C, i fumi vengono espulsi dalla canna fumaria. Con l’aumentare della potenza anche il ventilatore dovrà girare più velocemente proprio per permettere l’espulsione di maggior aria calda. Non è possibile mettere una stufa pellet alla massima potenza senza avere anche un minimo aumento di ventilazione perché essa serve anche per raffreddare i fumi che generalmente escono a temperatura minore, quindi: maggiore è la potenza maggiore sarà la ventilazione generata, maggiore sarà il rumore emesso.
La stufa in base alla potenza di funzionamento a tempi prestabiliti esegue dei cicli di pulizia crogiolo pertanto vi saranno momenti in cui la coclea non girerà e vi sarà un accesso di ossigenazione per liberare quei forellini del braciere e permettere sempre un buon passaggio dell’aria.

Una buona cosa da controllare durante il funzionamento è sicuramente l’aspetto della fiamma.
La fiamma di combustione deve essere di buona altezza, di colore bianco giallo e di movimento vivace come se venisse aspirata dall’alto.
La fiamma bassa che a stento esce dal bruciatore e sintomo di eccesso ossigenazione, in questo caso dovrai impostare una minor velocità dell’estrattore gas. Nel caso di fiamma larga scomposta, di colore arancio giallo simile a quella prodotta da una stufa o camino a legna e sintomo di assenza ossigeno pertanto occorre aumentare la velocità di estrazione fumi.
La ventilazione della stufa (uscita di aria calda) non c'entra nulla con la fiamma per gestire la combustione occorre agire sulla velocità della girante di estrazione fumi.

Se nonostante le regolazioni non si riesce a regolare correttamente la fiamma occorrerà in primis eseguire una buona pulizia della stufa compresa la pulizia del giro fumi, del canale da fumo e della canna fumaria per poi ripetere la calibrazione per il pellet in uso.

I consigli di yagos:

La manutenzione del tuo calorifero è importante non solo per migliorare il rendimento e abbattere i costi ma è necessario per escludere già alla base le cause di una cattiva combustione. Se pulisci regolarmente il canale fumi, la canna fumaria e la stufa sicuramente potrai accorgerti di pellet di scarsa qualità o che generano eccessive incostrazioni. Ricorda che ad ogni cambio pellet la stufa deve essere tarata correttamente per rendere al meglio, ti consigliamo l'intervento di un Cat autorizzato all'inizio stagione per le regolazioni di rito e un controllo di sicurezza generale.

 
Pubblicato in: Soluzione pellet
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